Scusate per il nuovo post "autopromozionale", ma ho saputo solo oggi di questa nuova offerta promossa da Youcanprint, sconto del 30% sul prezzo di copertina per tutti gli ordini effettuati sullo store Youcanprint nel periodo dal 26 giugno al 14 luglio 2013.
Per ottenere lo sconto basta acquistare uno (o più) libri (in formato cartaceo o ebook) dallo store Youcanprint inserendo nell'apposito campo il codice sconto ESTATE30.
A dispetto dei tanti detrattori del self publishing, credo sia possibile trovare una vasta offerta di titoli interessanti. I più scettici possono farsi un'idea dei contenuti presenti esaminando le schede dei libri e scaricando le relative anteprime in formato PDF.
Vi ricordo che su questo blog sono ancora disponibili le anteprime "ampliate a 20 pagine" dei miei libri FoglidiVersi e Ricominciare.
Importante: la
promozione è valida per gli ordini inviati dal 26 Giugno al 14 Luglio
2013. La promozione non è valida per ordini già confermati, fatturati o
in corso.
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mercoledì 26 giugno 2013
martedì 25 giugno 2013
Ricominciare in eBook
Il libro Ricominciare è da oggi disponibile sia in formato cartaceo che in formato ebook anche nella vetrina di Youcanprint all'indirizzo
http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/ricominciare-giovanni-capotorto.html
Nella sezione Book Store potete trovare un elenco di tutti i negozi online dove sono in vendita i miei libri.
http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/ricominciare-giovanni-capotorto.html
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Salotto alla Librellula 26_06_2013
Ultimo incontro del Salotto all'UnoTre prima della pausa estiva, questa volta ospitato presso la libreria La Librellula .
Mi dico che uno di questi giorni devo andarlo
a trovare per rievocare con lui i tempi
in cui la nostra vita era piena di goal.
(Osvaldo Soriano)
Mercoledì 26 giugno 2013 ore 20.15 presso la libreria “La Librellula”, Corso Ricciotto Canudo 132, a Gioia del Colle, Salotto all’UnoTre a cura di Giacomo Leronni.
Il libro della serata è
“Fútbol”. Storie di calcio di Osvaldo SORIANO (Einaudi).
Ingresso Libero.
L'incontro è anticipato di un giorno rispetto al previsto a causa della partita della nazionale italiana di calcio prevista per giovedì 27 giugno.
Siamo ospiti della libreria La Librellula, che ringraziamo, causa temporanea indisponibilità dello Spazio UnoTre di M. Pugliese.
domenica 23 giugno 2013
Le nostre lacrime
Una preghiera o forse un esame di coscienza diverso; richiesta di perdono e di aiuto si alternano
in questa preghiera a volte amara sulla nostra fedeltà al Signore (o in generale sulle nostre fragilità umane, una riflessione utile anche per i non credenti).
------
Perdonaci Signore, per i nostri
silenzi colpevoli, per la nostra incapacità di opporci al
male, di lottare tenacemente per la verità, per la giustizia,
per la pace.
Donaci la forza di resistere alle tentazioni del peccato e di rigettare ogni complicità con i signori di questo mondo.
Perdonaci Signore, per la nostra
presunzione, quando ci crediamo infallibili, rifiutando di ammettere
i nostri errori, le nostre debolezze.
Aiutaci a comprendere i nostri
limiti e insegnaci a lavorare umilmente per il Tuo Regno.
Perdonaci Signore, per tutte le
volte che dimentichiamo la differenza tra servizio e potere, per la
nostra arroganza, la nostra superbia, il nostro sentirci superiori
solo perché ci è stato affidato un incarico di
responsabilità.
Insegnaci a servirti umilmente,
nella consapevolezza che noi siamo soltanto dei “servi
inutili”.
Perdonaci per tutte le volte che
abbiamo preferito tacere, piuttosto che richiamare i nostri fratelli,
i nostri pastori alla fedeltà al Vangelo.
Donaci il coraggio della profezia,
il coraggio di annunciarti sempre e di opporci a chiunque cerchi di
distorcere il Tuo messaggio, sempre nella consapevolezza che Tu non
vuoi che “il peccatore muoia, ma che si converta e viva”.
Perdonaci Signore, per la Chiesa,
specchio infedele del Tuo Regno, spesso facile preda delle tentazioni
del denaro, del potere, della superstizione, dell’idolatria.
Aiutaci a costruirla giorno per
giorno, trasformando tutte le pietre scartate dagli uomini in pietre
vive per il Tuo Regno.
Perdonaci Signore, per aver
ridotto la Tua casa ad un teatro dove il sacrificio del Tuo Corpo è
solo un piccolo accessorio rispetto alle belle coreografie, ai gesti
appariscenti, spesso svuotati da ogni significato.
Aiutaci a ritrovare le cose
essenziali, il cuore della nostra fede, a ritrovare quella porta
stretta che porta a Te.
Perdonaci Signore, per aver
accettato le lusinghe del denaro e aver trasformato la tua casa in un
mercato dei Sacramenti, pretendendo in maniera spesso arrogante delle
“offerte libere”, ben codificate nei nostri ipocriti
tariffari, per ricevere ciò che Tu ci hai donato
gratuitamente, sacrificando la Tua vita, il Tuo Sangue per noi.
Salvaci dall’ipocrisia di chi
finge di non comprendere la differenza tra chiedere e pretendere, tra
dono gratuito e tributo imposto.
Perdonaci per tutti quelli che
abbiamo allontanato perché non riuscivano ad omologarsi alle
nostre regole, a ragionare secondo i nostri schemi.
Insegnaci a rispettare l’unicità
di ogni essere, ad accogliere l’altro, il diverso, a ritrovare
in ogni uomo il riflesso del Tuo volto.
Perdonaci per tutte le nostre
infedeltà, per le nostre indecisioni, i nostri tentennamenti,
la nostra paura di seguirti, di essere Tuoi testimoni.
Donaci profeti, testimoni autentici,
compagni di viaggio che ci aiutino nel cammino, che sappiano
guidarci, camminare con noi verso Te.
Perdonaci Signore, per queste
parole forse troppo dure e per la nostra pretesa
di giudicare.
Insegnaci ad amare, a vivere,
lavorare, pregare insieme come figli dell’unico Padre.
Ti offriamo Signore le nostre
lacrime, i nostri lamenti, le nostre paure, le nostre debolezze, le
nostre parole inutili, nella speranza di poter presto divenire uomini
nuovi e poter dire anche noi: “hai mutato il mio lamento in
danza”.
Guidaci Signore sulla via
dell’Amore, aiutaci a percorrere i tortuosi sentieri della
profezia, del martirio, piuttosto che le grandi autostrade del
conformismo, della complicità, dell’infedeltà,
dell’idolatria.
Donaci una fede salda, una speranza
grande, una carità operosa che ci aiutino a percorrere senza paura la
Tua strada, amando Te e tutti i fratelli che ci hai affidato.
giovedì 20 giugno 2013
Il prezzo della libertà
Breve racconto scritto nel 1995 e pubblicato nel numero di gennaio del mensile nazionale dell'Azione Cattolica Segno nel mondo Soci.
Un piccolo aquilone danza libero nel vento e cerca di liberarsi dal filo che lo unisce al suo creatore.
Un piccolo aquilone danza libero nel vento e cerca di liberarsi dal filo che lo unisce al suo creatore.
C'era
una volta un aquilone. Era legato ad un filo sottile e si librava
nell'aria, come danzando, pilotato dolcemente dalle mani esperte di un
piccolo uomo, il suo creatore.
L'aquilone gioiva nel vederlo sorridere mentre lui danzava, ma un giorno sentì il desiderio di andare più in alto, di volare da solo e si accorse che quel filo, quel filo sottile glielo impediva.
D'un tratto quell'esile filo che era stato l'unione col suo creatore divenne per lui come una catena opprimente. L'aquilone cominciò a dimenarsi, a dare strattoni, ad imprecare contro quel piccolo uomo che lo teneva prigioniero. Tanto si agitò che ad un certo punto il filo si spezzò.
L'aquilone cominciò a volare da solo, finalmente libero, felice di danzare nel vento senza catene.
Il piccolo uomo lo chiamava, supplicandolo di non andare troppo in alto, ma egli, ormai libero, non ascoltava le sue parole.
Improvvisamente il vento divenne più forte e cominciò a sbatterlo da ogni parte, a trascinarlo in una folle corsa.
Avrebbe voluto rallentare, fermarsi per un attimo, ma non poteva.
Il vento lo feriva con le sue raffiche mortali, lo mandava a sbattere contro le cime degli alberi e non poteva scansarle. I rami aguzzi gli strappavano brandelli di carta, mettevano a dura prova il suo esile scheletro.
L'aquilone cominciò ad aver paura, a pensare che presto il suo volo sarebbe finito per sempre.
Guardò giù e, sotto di sé, vide il piccolo uomo che correva affannosamente, cercando di non perderlo di vista.
Provò nostalgia per quel viso sorridente, ma il vento non gli dava tregua, sembrava divertirsi a tormentarlo.
All'improvviso il vento cominciò a scemare e l'aquilone pensò che presto si sarebbe finalmente fermato. Guardò diritto davanti a sé e vide una grossa pozzanghera che sì faceva sempre più vicina.
Provò un brivido di terrore, ma non poteva cambiare strada. L'acqua lo accolse in un abbraccio mortale e sentì la carta rammollirsi, disfarsi lentamente.
E' la fine, - pensò - ma poi, improvvisamente si sentì sollevato delicatamente da una mano familiare. Il piccolo uomo, tutto sporco di fango, lo asciugò pazientemente, curò le sue ferite, sistemò il suo esile scheletro e lo legò di nuovo con quel piccolo filo.
Passarono i giorni e l'aquilone tornò a volare legato a quel filo sottile, tra le mani del piccolo uomo. Capì che era bello volare insieme a lui, danzare per lui e quel filo sottile non gli sembrò più una catena crudele, ma un appiglio sicuro, un rifugio contro le avversità.
Aveva capito, finalmente, che la libertà è bella, ma ha un prezzo, che occorre pagare.
L'aquilone gioiva nel vederlo sorridere mentre lui danzava, ma un giorno sentì il desiderio di andare più in alto, di volare da solo e si accorse che quel filo, quel filo sottile glielo impediva.
D'un tratto quell'esile filo che era stato l'unione col suo creatore divenne per lui come una catena opprimente. L'aquilone cominciò a dimenarsi, a dare strattoni, ad imprecare contro quel piccolo uomo che lo teneva prigioniero. Tanto si agitò che ad un certo punto il filo si spezzò.
L'aquilone cominciò a volare da solo, finalmente libero, felice di danzare nel vento senza catene.
Il piccolo uomo lo chiamava, supplicandolo di non andare troppo in alto, ma egli, ormai libero, non ascoltava le sue parole.
Improvvisamente il vento divenne più forte e cominciò a sbatterlo da ogni parte, a trascinarlo in una folle corsa.
Avrebbe voluto rallentare, fermarsi per un attimo, ma non poteva.
Il vento lo feriva con le sue raffiche mortali, lo mandava a sbattere contro le cime degli alberi e non poteva scansarle. I rami aguzzi gli strappavano brandelli di carta, mettevano a dura prova il suo esile scheletro.
L'aquilone cominciò ad aver paura, a pensare che presto il suo volo sarebbe finito per sempre.
Guardò giù e, sotto di sé, vide il piccolo uomo che correva affannosamente, cercando di non perderlo di vista.
Provò nostalgia per quel viso sorridente, ma il vento non gli dava tregua, sembrava divertirsi a tormentarlo.
All'improvviso il vento cominciò a scemare e l'aquilone pensò che presto si sarebbe finalmente fermato. Guardò diritto davanti a sé e vide una grossa pozzanghera che sì faceva sempre più vicina.
Provò un brivido di terrore, ma non poteva cambiare strada. L'acqua lo accolse in un abbraccio mortale e sentì la carta rammollirsi, disfarsi lentamente.
E' la fine, - pensò - ma poi, improvvisamente si sentì sollevato delicatamente da una mano familiare. Il piccolo uomo, tutto sporco di fango, lo asciugò pazientemente, curò le sue ferite, sistemò il suo esile scheletro e lo legò di nuovo con quel piccolo filo.
Passarono i giorni e l'aquilone tornò a volare legato a quel filo sottile, tra le mani del piccolo uomo. Capì che era bello volare insieme a lui, danzare per lui e quel filo sottile non gli sembrò più una catena crudele, ma un appiglio sicuro, un rifugio contro le avversità.
Aveva capito, finalmente, che la libertà è bella, ma ha un prezzo, che occorre pagare.
Segno nel mondo, Soci, Anno V n. 2 del 31/01/1995
venerdì 14 giugno 2013
nuove sezioni InPagina e cose di Chiesa
In questi giorni ho inserito due nuove sezioni nel blog.
Nella prima, intitolata InPagina, ho voluto riunire alcuni lavori realizzati in qualità di impaginatore, in collaborazione con il sito BraviAutori e altri.
La seconda sezione cose di Chiesa raccoglie alcuni bollettini religiosi con cui ho collaborato, curandone anche l'impaginazione e che forse possono trasmettere qualche messaggio anche oggi.
Insieme all'esperienza "giornalistica" su Ssch and crash e Gioia Viva, rappresentano un po' la gavetta, un altro modo di esprimere la propria voglia di scrivere, di comunicare, di esprimere le proprie idee in maniera libera. Peccato che la maggior parte di queste collaborazioni multiruolo siano a titolo gratuito e non utilizzabili per arricchire il proprio curriculum professionale. Non certificabili e quindi spesso ignorate dai datori di lavoro, considerate solo "periodi vuoti".
I giornalini scolastici, i bollettini parrocchiali, i piccoli giornali politici e culturali, i periodici locali sono spesso per gli appassionati di scrittura la prima palestra, il luogo dove imparare le basi della comunicazione, individuare gli errori, mettere alla prova le proprie capacità espressive alla ricerca di una strada, di uno stile personale.
Nella prima, intitolata InPagina, ho voluto riunire alcuni lavori realizzati in qualità di impaginatore, in collaborazione con il sito BraviAutori e altri.
La seconda sezione cose di Chiesa raccoglie alcuni bollettini religiosi con cui ho collaborato, curandone anche l'impaginazione e che forse possono trasmettere qualche messaggio anche oggi.
Insieme all'esperienza "giornalistica" su Ssch and crash e Gioia Viva, rappresentano un po' la gavetta, un altro modo di esprimere la propria voglia di scrivere, di comunicare, di esprimere le proprie idee in maniera libera. Peccato che la maggior parte di queste collaborazioni multiruolo siano a titolo gratuito e non utilizzabili per arricchire il proprio curriculum professionale. Non certificabili e quindi spesso ignorate dai datori di lavoro, considerate solo "periodi vuoti".
I giornalini scolastici, i bollettini parrocchiali, i piccoli giornali politici e culturali, i periodici locali sono spesso per gli appassionati di scrittura la prima palestra, il luogo dove imparare le basi della comunicazione, individuare gli errori, mettere alla prova le proprie capacità espressive alla ricerca di una strada, di uno stile personale.
giovedì 13 giugno 2013
Una nuova recensione per Le dimore dello spirito assente
Una breve nota per segnalare l'ultima recensione ricevuta dalla raccolta di poesie di Giacomo Leronni intitolata Le dimore dello spirito assente sul sito Compitu re vivi .
http://miolive.wordpress.com/ 2013/06/06/giacomo-leronni-la- lingua-dei-puri/
Per maggiori informazioni sul libro potete visitare la pagina Facebook dedicata
https://www.facebook.com/LeDimoreDelloSpiritoAssente
Per maggiori informazioni sul libro potete visitare la pagina Facebook dedicata
https://www.facebook.com/LeDimoreDelloSpiritoAssente
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Di solito scrivo recensioni solo per libri che mi sono piaciuti: sono giudizi soggettivi e non mi piace criticare il lavoro altrui. Le an...