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domenica 22 marzo 2015

Leggere la Bibbia online 1




logo La Bibbia 2008La Bibbia è uno dei libri più venduti nel mondo, presente nelle case della maggior parte dei cristiani, ma spesso viene letto solo saltuariamente, un po' per pigrizia, un po' perché magari posseduto solo in un'ingombrante versione cartacea illustrata, poco maneggevole e spesso relegata in un angolo della libreria.

L'anno scorso ho fatto una ricerca per il sito interparrocchiale, individuando alcune modalità  alternative disponibili online o sui più moderni dispositivi digitali. 
Mi è sembrato interessante riproporla oggi, a poche settimane dalla Pasqua, sperando possa essere utile a chi vuole accostarsi  alla lettura della Sacra Scrittura anche attraverso le moderne tecnologie.

Le modalità per accedere alla Bibbia online sono diverse, per comodità le ho suddivise in:

    foto app Bibbia CEI
  • programmi che consentono di leggere e fare un confronto dei versetti biblici tra traduzioni diverse
  • siti web che ospitano edizioni della Bibbia consultabili online oppure scaricabili in formato pdf o come archivio zip
  • ebook in formato epub, mobi o pdf contenenti l'intero testo biblico oppure i singoli libri che lo compongono, leggibili su PC oppure tramite gli ebook reader, che permettono di variare la grandezza del carattere, reimpaginando di conseguenza il testo in base alle proprie esigenze (ed eventuali difficoltà visive).
  • App  che danno la possibilità di leggere la Sacra Scrittura anche su telefonini, smartphone e tablet.
In queste versioni digitali spesso mancano le note, caratteristica peculiare e distintiva di alcune famose traduzioni bibliche. Alcune versioni si limitano a riprodurre il solo testo biblico, senza un indice generale o introduzioni ai singoli libri, risultando scomodi per la ricerca dei singoli versetti.
Questa prima parte è dedicata alle risorse gratuite presenti in rete; nella prossima parlerò di quelle commerciali, in vendita sui vari store online o nelle librerie.
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   Programmi per PC

www.laparola.net
logo La Parola Programma gratuito realizzato da Richard Wilson, responsabile anche dell'omonimo sito, che consente ricerche e confronti di passi biblici provenienti da varie edizioni della Bibbia in italiano (CEI, Diodati, Luzzi, Nuova Riveduta, etc) e altre lingue antiche e moderne.Versioni disponibili per Windows, Mac, Linux e altri Sistemi Operativi.

Oltre alla versione base del programma (anche in versione light) si possono scaricare separatamente le versioni e traduzioni disponibili e tanti altri materiali.
Sul sito sono disponibili anche i file della Bibbia CEI in vari formati per computer, ebook reader e cellulari

Link diretti

N.B.: il creatore del programma è protestante, all'interno del sito o del programma potrebbero dunque trovarsi note o spiegazioni bibliche che esulano dalla dottrina cattolica. 
Il testo della CEI è  il testo cattolico, e dunque il suo uso non espone a problemi dottrinali.

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MyBible
http://nardello.altervista.org/pages/bibbia.htm
MyBible è un software open source per ambiente Windows che consente di visualizzare il testo della Bibbia per capitoli o per citazione e di cercare una o più parole in tutta l'opera o limitatamente ad uno o più libri: in questo caso saranno visualizzati i vari versetti dell'intera Bibbia o dei libri selezionati contenenti le parole desiderate, che saranno evidenziate.
NON PIU AGGIORNATO, potrebbe non funzionare su SO più recenti.
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Siti Web

La Sacra Bibbia - CEI illustrata, ospitata sul sito Maranatha (www.maranatha.it
Versione CEI, resa disponibile gratuitamente perché possa essere facilmente duplicata e distribuita.
Il contenuto è di pubblico dominio, per la Gloria di Dio.
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BibbiaEDU

Versione online della Bibbia comprendente le versioni CEI del 2008 e 1974, la traduzione interconfessionale e il testo ebraico, greco e latino. Possibile effettuare la ricerca all'interno del testo oppure specificare dirattamente i versetti richiesti. Il modulo di ricerca dei versetti incluso può essere inserito nei propri blog o siti web.

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Sacra Bibbia Edizione CEI italiana - sito Vaticano

Versione online della Bibbia CEI del 1974. La prima pagina offre un elenco dei libri biblici da dove è possibile raggiungere i singoli versetti.

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Bibbia.net

Versione online della Bibbia comprendente le versioni CEI del 2008 e 1974 e la traduzione interconfessionale TILC. Possibile effettuare la ricerca all'interno del testo oppure specificare dirattamente i versetti richiesti. Il modulo di ricerca dei versetti incluso può essere inserito nei propri blog o siti web.

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App per smartfone e tablet


APP BIBBIA CEI

Nasce gratuita per offrire a tutti una nuova esperienza di lettura della Sacra Bibbia, proponendo il testo biblico nella traduzione ufficiale 2008 della Conferenza Episcopale Italiana, completo dell'apparato critico.


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IBibbia 2008 per iPhone

 App della Bibbia Cei 2008, compatibile con iPhone, iPod touch e iPad, sviluppata da Giorgio Gallina e scaricabile gratuitamente (non commerciabile).

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BibleWorld

Una App per iPad per portare la Bibbia ad ogni persona con ogni mezzo in occasione del centenario della fondazione della Societa' San Paolo.
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Ebook


Pagina di Liber Liber contenente la Bibbia completa (editio princeps del 1971) oppure i singoli libri scaricabili gratuitamente in versione PDF, RTF e TXT.

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Bibbia di Gerusalemme
Versione PDF completa (il testo è quello tratto da Liber Liber). Non ci sono le note, caratteristica peculiare di questa versione della Bibbia.

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La Parola.it
Libri della Bibbia versione CEI 2008 scaricabili singolarmente in formato epub mobi e pdf

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Preghiamo.org
Il testo ufficiale della Bibbia CEI 2008 da scaricare, diviso in parti o in file unico, in differenti formati, anche per lettori e-book (EPUB, MOBI per Kindle).


La Sacra Bibbia CEI 2008 - testo integrale in file unico
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Gli scritti - centro culturale
Bibbia e documenti della chiesa






giovedì 12 marzo 2015

La poesia bistrattata


Quando vogliamo dire che un particolare autore o cantante ha una sensibilità e capacità di scrittura particolare, comunemente lo definiamo "un poeta", come a voler sottolineare un distacco, una superiorità rispetto agli altri.
Eppure allo stesso tempo, la poesia rappresenta oggi un mercato di nicchia, poco considerato da lettori e critici e quasi snobbato dagli editori perché considerato poco remunerativo. 

 

Tanti scrivono poesie nel nostro paese, non a torto definito "popolo di santi, poeti e navigatori", ma in genere sono poco considerati, sia dagli editori, preoccupati dai bassi introiti del settore, sia dai lettori, spesso concentrati solo sui classici o su autori stranieri, nomi spesso sconosciuti, a volte poco significativi anche nel loro paese o tradotti in maniera orribile.  Ma siamo un paese strano, spesso esterofilo, pronto ad accogliere il peggio che ci arriva d'oltreoceano e poi magari a ignorare tanti validi autori stranieri.
In Italia sembra più chic dire di aver letto l'illustre poeta Karpankolosky (nome di fantasia per indicare un qualunque autore straniero sconosciuto ai più; se dovesse esserci davvero qualcuno con questo nome mi scuso per il riferimento involontario ;-)  piuttosto che Pascoli, Leopardi, Carducci o altri poeti nostrani meno noti. Il nome straniero, meglio se quasi impronunciabile o difficile da scrivere, attira l'attenzione sul parlante, ma crea una barriera mentale in quanti non lo hanno mai sentito nominare, costretti al silenzio per non palesare la loro ignoranza e non in grado di controbattere le sue illustri citazioni o verificare abbia realmente letto qualcosa di quell'autore.
Da quando frequento il "sottobosco" degli autori esordienti, spesso più validi di tanti nomi ultracelebrati, a volte uso anch'io la stessa tattica, con la differenza di citare nomi di autori che conosco e di cui ho letto le opere. Molti li trovate anche in questo blog nelle sezioni "le mie recensioni" o "libri che mi sono piaciuti" e spero un giorno di riuscire a dedicare loro uno spazio apposito.


Nel gran mare dei blog letterari diffusi in rete quanti si occupano anche saltuariamente di poesia? Indubbiamente pochi, i più evitano l'argomento e spesso inseriscono una apposita nota sul sito per ribadire questa scelta. In generale c'è sempre una certa reticenza nel leggere e commentare le poesie altrui.
Anch'io finora ho scritto un solo commento per una raccolta poetica. Mi è capitato di leggerne altre, anche valide, ma ho preferito condividere il mio parere solo con gli autori, una valutazione spesso basata più sull'emozione che su criteri oggettivi che potessero farne una vera recensione.
Scrivere di poesia indubbiamente non è facile perché entrano in gioco vari fattori: capacità di analizzare la tecnica e lo stile dell'autore, conoscenza della metrica o degli altri aspetti formali, sensibilità e gusti personali, umore del momento.


Il concetto di poesia secondo i bambini di una scuola bolognese

Ci sono ancora tante dispute su cosa considerare davvero poesia e cosa semplice "sfogo letterario", utile magari dal punto di vista terapeutico per l'autore, ma senza reale valore editoriale.
Alcuni vorrebbero limitare l'etichetta di poeta solo ai grandi classici o a chi ha venduto un determinato numero di copie, dimenticando che molti grandi autori del passato al loro esordio hanno avuto un mercato molto limitato, forse inferiore a molti esordienti di oggi e spesso il loro successo era determinato soprattutto dal passaparola tra letterati, più che dalla vendita delle loro opere.
Personalmente valuto una poesia valida se riesce a comunicarmi qualcosa, indipendentemente da chi l'abbia scritta; a volte un grande autore può lasciarmi indifferente mentre magari uno sconosciuto esordiente trasmettermi grandi emozioni.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        

Dal punto di vista prettamente tecnico
, dividerei i poeti in tre categorie principali: i dotti, gli spontanei e gli improvvisatori.

  • I dotti seguono le regole della metrica, la tradizione letteraria; in genere utilizzano un linguaggio più ricercato, non sempre comprensibile a tutti, e curano molto gli aspetti formali della composizione poetica.
  • Gli spontanei  curano meno gli aspetti formali, focalizzandosi più sui contenuti e le emozioni da trasmettere, con un linguaggio semplice e di più immediata comprensione.
  • Gli improvvisatori riescono a creare versi e rime quasi a comando, inventandole in base all'occasione e al pubblico. Figura molto diffusa nel passato con i poeti di corte, oggi abbastanza rara.
Categorie forse imprecise e che comunque comprendono tutta una serie di posizioni intermedie, ma forse aiutano a comprendere meglio le differenzer.

Secondo la mentalità comune forse solo i dotti meriterebbero pienamente l'attributo di poeta, ma sappiamo che la lingua si evolve e spesso si crea un divario tra la lingua letteraria e quella comunemente parlata. Alcuni autori si chiudono nel loro tecnicismo, nell'autocelebrazione della propria abilità dimenticando che la poesia (e la letteratura in generale) è nata soprattutto per comunicare.
Personalmente spesso trovo difficoltà ad accostarmi a testi troppo complessi, ho necessità di rileggerli più volte (magari con il vocabolario accanto, un esercizio sempre salutare) per riuscire a comprenderli pienamente.
Provate a leggere la Divina Commedia senza l'aiuto di un'edizione critica corredata di note e dopo pochi versi anche voi vacillerete perché incapaci di riconoscere e capire pienamente tutti i riferimenti storici e gli artifici letterari, di cogliere tutte le sfumature che l'autore ha cercato di comunicare (o che i critici gli hanno voluto attribuire).


Una difficoltà che si nota sempre più accostandosi alle composizioni più datate, scritte in un italiano sicuramente molto differente da quell'odierno, ma a volte anche con poesie moderne, che utilizzano volutamente termini rari o desueti, 
di non immediata comprensione.
Utilizzare un linguaggio forbito non è sbagliato, in certi casi può anche arricchire il patrimonio lessicale dei lettori, ma l'abuso di paroloni che solo pochi riescono a comprendere, spesso non indispensabili, serve solo a spaventare il lettore e allontanarlo ulteriormente dalla lettura.
Soprattutto quando alcuni autori si nascondono dietro frasi e formule altisonanti, sempre uguali e ripetitive, solo per mascherare la vacuità della loro ispirazione poetica, il vuoto di contenuti che c'è nei loro versi. 

Molti evitano la poesia (e i libri in generale) anche per i ricordi negativi della scuola, che ci obbligava a commentare e spesso imparare a memoria le composizioni degli autori più noti. Un esercizio utile per sviluppare la memoria e il senso critico, forse, ma che in molti ha lasciato solo un ricordo negativo.
Forse ricordate la "versione in prosa" dei testi poetici, un tempo esercizio molto diffuso (non so adesso se si usa ancora) e considerato indispensabile per accostarsi a ogni testo poetico.
Francamente non ho mai compreso la sua reale utilità. Se un autore ha impiegato tanto tempo e fatica per scrivere versi, incastrare rime perfette, trovare immagini e allegorie adeguate, mi sono sempre chiesto, perché trasformare tutto in prosa, generando un riassunto striminzito e interpretazioni comunque discutibili ?
Uno sforzo spesso anche inutile per migliorare le proprie conoscenze letterarie: molti per fare prima imparavano solo la "traduzione" della poesia, senza neanche"guardare" il testo originale. ;-)



lunedì 2 marzo 2015

Il coraggio della normalità


Accogliendo l'invito del presidio Libera di Gioia del Colle a mantenere viva la memoria del suo sacrificio, ho deciso di dedicare anch'io qualche riga a Donato Boscia, ingegnere gioiese ucciso dalla mafia a soli 31 anni  il 2 marzo del 1988 per non aver voluto ubbidire agli ordini delle cosche.
Non l'ho conosciuto personalmente, ma ricordo bene lo sgomento che la sua morte suscitò allora nel nostro paese.
Un esempio e un sacrificio da non dimenticare, soprattutto in questo periodo, in cui le cronache nazionali e locali ci presentano solo modelli di corruzione e malaffare.

Una nota personale: in  quello stesso anno  cominciava la mia breve avventura universitaria a Ingegneria Elettronica e anch'io, insieme a tanti coetanei, partecipai al bando per una borsa di studio offerta dalla Ferrocemento in memoria dell'ing. Donato Boscia.

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Donato Boscia era nato a Gioia del Colle nel 1957 e si era laureato brillantemente al Politecnico di Torino a soli 23 anni. Lavorava per la Ferrocemento di Roma, società impegnata in grandi opere pubbliche, tra cui l'acquedotto di Palermo. 
Il giovane ingegnere pugliese aveva ottenuto la direzione di una sezione dell'acquedotto di Palermo e prevedeva di terminare i lavori di scavo di monte Grifone per il 14 aprile 1988.
Dopo una serie di minacce e "avvertimenti" mafiosi, il 2 marzo del 1988 gli assassini bloccarono la sua macchina a un incrocio mentre rincasava dal cantiere, uccidendolo con cinque colpi di pistola solo per aver voluto svolgere onestamente e in maniera professionale il proprio lavoro, senza scendere a patti con le cosche.Un esempio di dedizione che i suoi operai vollero imitare, riuscendo a portare comunque a termine i lavori nei tempi stabiliti, lavorando senza stipendio e anche di notte
Nel 1997 nel corso del maxiprocesso di Palermo venne individuato Salvatore Riina come mandante dell'omicidio.



Per approfondire:

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